COPERTINA
Da sinistra in senso orario.
Il Peter Sellers de “Il dottor Stranamore” in una rielaborazione grafica per la sigla della 60ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, appena conclusa. Tuttavia, i film della rassegna sono disponibili in streaming su MYmovies ONE.
Eternity, la gigantesca sfera rossa stilizzata dall’artista concettuale belga Luc Tuymans, è esposta alla Borsa di Commercio di Parigi nell’ambito della mostra “Le monde comme il va” organizzata dalla Collezione Pinault.
“Liminal”, un’opera dell’artista multimediale Pierre Huyghe, è visibile nella mostra omonima alla Punta della Dogana a Venezia, sempre della Collezione Pinault.
Alicia Vikander, l’attrice svedese che interpreta Ava, la macchina umanoide con intelligenza artificiale nel film “Ex Machina” (2015), premiato con l’Oscar per i migliori effetti speciali.
Gary Oldman come Winston Churchill nel film “L’ora più buia”. Probabilmente l’interpretazione filmica più riuscita dello statista britannico. Oscar e Golden Globe all'attore londinese.
Keep calm and Carry on, il manifesto del governo britannico per sostenere la popolazione durante le ripetute incursioni della Luftwaffe su Londra nel dicembre del 1940. Tre stampe originali dell’epoca andranno all’asta il 4 luglio.
Buon giorno e buon inizio settimana.
Oggi non posso esimermi da un dovere quasi istituzionale: segnalarvi la disponibilità in streaming dei film della 60ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.
Quando ero un liceale, questa era la mia rassegna di film preferita, anche grazie a un amico più adulto che, da vero cinefilo, ne era talmente appassionato da piantare tutto in asso e trasferirsi a Pesaro.
Tappa successiva sarà Parigi, dove la Collezione Pinault della Bourse de Commerce ospita una mostra dal titolo schopenhaueriano “Le monde comme il va”, che però è il nome di un racconto filosofico di Voltaire del 1784.
Oltremanica, il 4 luglio, si terrà un’asta davvero speciale: la casa Anderson & Garland metterà all’incanto tre stampe originali di alcuni manifesti totemici, simbolo della tenacia e del carattere coriaceo dei londinesi.
Nel grafico della settimana vedremo come l’intelligenza artificiale stia mangiando il nostro dessert, ovvero la parte migliore e più ambita del “pasto” dei lavoratori del settore creativo.
Buona lettura!
Delle ottime annate
Conservo ancora vivido un ricordo di una 15na anni fa. Sulla bancarella di libri che si trovava in Piazza Cavour a Milano, proprio di fronte al Palazzo dell’Informazione, ho trovato una decina di annate di “Cinema Nuovo”.
La rivista, fondata da Guido Aristarco nel 1952, rappresentava la continuazione/rottura dello storico periodico “Cinema” (1933-1956), che aveva visto la direzione di Vittorio Mussolini dal 1938 al 1943.
Ho comprato quelle ottime annate di “Cinema Nuovo” a 20 € l’una. I dieci volumi rilegati, con la copertina in tela rossa, riempivano un intero trolley che trasportai con fatica negli uffici di MYmovies, dove lavoravo all’epoca.
L’dea era quella di trasferire il contenuto dei numeri di “Cinema Nuovo” su una piattaforma online ad alto traffico come MYmovies. Il progetto poi non è andato avanti anche per la difficoltà di reperire i numeri della rivista.
Più tardi ho scoperto che un simpatico novantenne di Montecatini custodisce una collezione di “Cinema Nuovo” ancora più ampia e ben conservata. Pare che abbia letto anche la maggior parte degli impervi articoli.
“Cinema Nuovo” condivide il nome, anche se è stato un progetto separato, con la “Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro”. La 60ª edizione si è appena chiusa nella città marchigiana. Una rassegna di altissimo livello.
Leggo che nelle prime edizioni parteciparono cineasti come Joris Ivens, Roberto Rossellini, Cesare Zavattini, Jean-Marie Straub, Bernardo Bertolucci, Jerzy Skolimowski, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Glauber Rocha.
I film dell’edizione del 60ª si potranno vedere su MYmovies ONE, il servizio di streaming dei film d’autore e dei festival di MYmovies. Quella stessa piattaforma che ancor oggi conserva le ottime annate di “Cinema Nuovo”.
Il mondo come va
Nel quartiere Les Halles a Parigi troneggia l’imponente edificio della Borsa di Commercio. Una volta entrati nella sala delle contrattazioni, si resta colpiti dall’intervento dell’architetto giapponese Tadao Ando.
Ando ha concepito un cilindro di cemento lucido dal diametro di 29 metri, inserendolo come una matrioska all’interno della rotonda splendidamente decorata. Fino al 2 settembre si può visitare “Le monde comme il va”.
La visita alla mostra inizia con un’esperienza sensoriale. Dopo aver fatto la coda, i visitatori si tolgono le scarpe e calzano delle pattine per scivolare su una superficie specchiata che riflette i 140 metri della grandiosa cupola.
L’opera “To Breathe — Constellation”, che copre l’intero pavimento della cupola, porta la firma dell’artista coreana Kimsooja. Si tratta di un’esperienza immersiva e, al contempo, stordente, come quella della mancanza di gravità.
Usciti dalla sala, si attraversa la “Library III” di Liu Wei, con le sue torri di libri compressi e traballanti che evocano paesaggi urbani instabili. Nelle vicinanze si trova la gigantesca e inquietante sfera rossa dipinta da Luc Tuymans.
“Eternity” si ispira alla struttura sferica in plexiglass costruita nel 1958 dal fisico Werner Heisenberg presso l’Istituto Max Planck per la fisica. Questa sfera fu ideata per osservare l’esplosione di particelle di idrogeno.
Opere della Collezione Pinault sono esposte anche nelle sedi veneziane di Palazzo Grassi e Punta della Dogana fino al 24 novembre. Suggestiva è l’ambientazione di quest’ultima, con le sue gallerie basse a pelo d’acqua.
La mostra, intitolata “Liminal”, include opere inedite dell’artista francese Pierre Huyghe incentrate sul rapporto tra l’umano e il non umano. Huyghe lavora con vari mezzi, inclusi sistemi viventi.
Ad esempio, un granchio rosa si muove dentro e fuori da una maschera metallica, mentre stelle marine si aggrappano a una scultura. Suggestivo, ma gli animali dovrebbero essere lasciati in pace dagli artisti.
Keep Calm e Carry On
La pratica barbara e criminale di bombardare città lontane dai fronti di guerra ebbe il suo triste inizio in Spagna nel 1937. La pacifica cittadina basca di Guernica fu rasa al suolo dagli Stukas della Legione Condor.
Nel 1940 la furia si abbatté sulla città inglese di Coventry, che subì una devastazione tale da coniare un nuovo termine: “coventrizzare”. Anche gli anglo-americani si impegnarono molto in questa pratica spietata.
La guerra del Pacifico non fu da meno in termini di bombardamenti distruttivi su centri abitati. I russi, poi, elevarono questa pratica a vera e propria arte della guerra e del terrore: Grozny, Aleppo, Mariupol…
Nel 1940, Göring voleva ridurre in cenere Londra, bombardata per 57 notti consecutive dalla Luftwaffe. Le incursioni causarono la morte di 50.000 persone, ferendone tre volte tante e danneggiando un milione di abitazioni.
Questo momento cruciale della Seconda guerra mondiale è stato ben rappresentato nel film del 2017 “L’ora più buia”, con Gary Oldman nel ruolo straordinariamente realistico di Winston Churchill.
In quel tempo oscuro, il governo britannico fece stampare dei manifesti poi divenuti un emblema del “saper resistere”: su fondo rosso, la corona britannica sovrasta una scritta a grandi caratteri: “KEEP CALM and CARRY ON”.
Tre esemplari originali di questi manifesti, di dimensioni diverse, conservati da un poliziotto del Suffolk, saranno messi all’asta il 4 luglio da una casa di Newcastle upon Tyne.
Secondo il “Guardian”, i 2,5 milioni di manifesti stampati dal governo non furono mai affissi perché troppo paternalistici. I londinesi non avevano bisogno di sentirselo dire, visto che già erano calmi e andavano avanti.
In una scena del film di Piero Castellitto, “Enea”, forse la migliore, Celeste, lo psicoterapeuta e padre del protagonista, è commosso dalla determinazione di un suo paziente di resistere e di non arrendersi alle avversità.
Il grafico della settimana: un competitor micidiale
Un recente studio condotto dalla Imperial College Business School, dalla Harvard Business School, dal DIW Berlin e dalla Technische Universität Berlin ha dato senso alle preoccupazioni dei lavoratori del settore creativo.
Lo studio, “Who is AI Replacing? The Impact of Generative AI on Online Freelancing Platforms” ha analizzato quasi due milioni di offerte di lavoro in 61 paesi da luglio 2021 a luglio 2023: c’è stato un impatto enorme dell’AI.
Come mostra il grafico sotto, è successo che, dal lancio di ChatGPT, in alcune professioni “alte” le offerte di lavoro sono diminuite di un terzo. E non è che l’inizio. Ma non c’è da essere pessimisti secondo il report.
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