COPERTINA
Dall’alto in senso orario.
Il rendering 3d del Grande Museo Egizio (GEM) a Il Cairo. Il GEM dopo 20 anni di lavori sarà aperto al pubblico nel corso del 2024.
Georgia O’Keeffe, Lake George Reflection, 1921-1922, collezione privata. Il quadro può essere appeso sia in orizzontale che in verticale. Nel 2016 è stato battuto da Christies’s per 13 milioni di dollari. A Chicago si terrà una retrospettiva della più eclettica pittrice americana del Novecento.
Georgia O’Keeffe, Ritz Tower, 1928, The Georgia O'Keeffe Museum, Santa Fe, New Mexico.
Vincen Vang Gogh, La Nuit étoilée, 1888, Museo d’Orsay, Parigi. Super retrospettiva di Van Gogh alla National Gallery per il 200mo della istituzione del grande museo britannico.
Claude Monet, Impression, soleil levant, 1872, Musée Marmottan Monet, Parigi. Parigi prepara un'esposizione, come non si è mai vista, degli impressionisti per il 150mo anniversario del salone del 1874. Una delle start-up nelle quali ho lavorato per dieci anni si chiama proprio Mo-net (Multimedia Online-Network). Su suo pieghevole di presentazione c'era proprio quel quadro. È la start-up di MYmovies.
Buongiorno e buon inizio settimana.
Oggi vi vorrei parlare di quattro mostre del 2024 per le quali basta organizzarsi, sapendole in tempo, per fare un po’ di doverosa strada. E strada facendo ci arricchiremo.
A Il Cairo, finalmente apre il GEM
Penso che l’evento culturale principe del 2024 sarà l’inaugurazione e l’apertura al pubblico del nuovo Grande Museo Egizio (GEM) al quale si lavora da 20 anni. Costo 1,2 miliardi di euro. È il più grande museo del mondo dedicato a una singola civiltà.
Siamo ovviamente a Il Cairo, ma non in piazza Thair nel centro di questa megalopoli da 20 milioni di abitanti.
Siamo, piuttosto, nella spianata desertica delle Piramidi di Giza, ad appena 2 chilometri dalle costruzioni più faraoniche del mondo. Anche Napoleone trascorse una notte all’interno della Grande piramide ma non la cannoneggiò come si vede nel film (Apple TV) di Ridley Scott.
Il GEM esporrà in 12 gallerie oltre 100mila manufatti della civiltà egizia dalla preistoria alla fine dell’epoca romana. Sarà sede anche di laboratori e strutture di ricerca che ne faranno l’istituzione primaria degli studi di egittologia.
Le stesse forme triangolari del GEM, progettato dall’Heneghan Peng Architects di Dublino, evocano l’estetica della civiltà che ospita. È sorretto da 23 piramidi rovesciate in acciaio che si toccano per aprirsi sull grande atrio, già adesso accessibile ai visitatori.
Il posto d’eccellenza, due intere gallerie, spetta ai tesori trovati nella tomba del re Tutankhamun, vissuto 35 secoli fa.
Il pezzo più formidabile è, però, la Barca Solare di Cheope di quasi 50 metri. Fu costruita dal faraone Khufu 4600 anni fa. È stata trasferita nel nuovo museo con un sofisticato ed inedito sistema di trasporto. Trasporto eccezionale davvero.
“Sarà un evento enorme. Re, presidenti e capi di Stato verranno” ha detto Ahmed Issa, ministro del turismo e delle antichità. E lo sarà sicuramente. Anche se ci fa arrabbiare, l’Egitto è meraviglioso.
A Parigi, Impressionisti: ritorno dal futuro
PARIS 1874. INVENTER L’IMPRESSIONNISME + UN SOIR AVEC LES IMPRESSIONNISTES
Museo d’Orsay
26 marzo-11 agosto 2024
A Parigi il 15 aprile 1874, in boulevard des Capucines al 2° e al 3° piano, nell’atelier del fotografo Nadar, una 30na di pittori controcorrente si riunirono per presentare 165 opere.
Fu un evento che avrebbe dato l’abbrivio a una svolta all’arte pittorica e ai gusti del pubblico, avviato il fenomeno delle avanguardie e definito un nuovo canone di bellezza.
Mi riferisco alla prima esposizione del clan ribelle dei pittori impressionisti, prima osannati e poi derisi da Émile Zola (1840-1902) nel romanzo L’Oeuvre, parte del ciclo Rougon-Macquart.
Il museo d’Orsay, nelle date di cui sopra, propone un percorso espositivo di 130 opere impressioniste di quegli artisti “rifiutati”. Ma non finisce qui che sarebbe già tanta roba. Il pubblico potrà immergersi nel metaverso del 1874.
Sarà un transfer di realtà aumentata. I visitatori di oggi, infatti, vivranno lo “shock visivo” che procurò a quelli d’allora il confronto tra ciò che c’era e ciò che avrebbe potuto esserci.
Confronto sicuramente impari tra l’accademia de Salon ufficiale al Palais de l’Industrie, e la dinamite dell’atelier Nadar, cioè i dipinti di Claude Monet, Auguste Renoir, Berthe Morisot, Paul Cézanne, Camille Pissarro, Edgar Degas.
L’esperienza offerta da “Un soir avec les Impressionistes” consiste nel ri-vivere in modo storicamente accurato e cogente i momenti della nascita, della inaugurazione e dell’esposizione della prima sala impressionista.
Ci saranno gli Apple Vision Pro? Bisognerà abbigliarsi come i visitatori dell’epoca? O vedremo il nostro avatar in quei panni?
La direzione ci tiene a precisare che questa esperienza, data la tecnologia impiegata, è “consigliata a partire dai 11 anni . È sconsigliata a persone con disturbi dell'equilibrio o della visione”.
Alla vertigine delle opere si aggiunge quella della tecnologia. Un volo come nella sigla di Mad Man (NowTV, Prime Video).
A Chicago, Le New York di Georgia O’Keeffe
GEORGIA O’KEEFFE: MY NEW YORKS
Art Institute Chicago
2 giugno-22 settembre 2024
Leggo che Georgia O’Keeffe (1887-1986), la maggiore pittrice americana del secolo scorso, ha detto: “non si può dipingere New York com’è, ma come si sente”.
Ecco una bella occasione per visitare due grandi città americane, prima New York per capire come “la sentiamo” e poi Chicago per vedere come l’ha sentita la O’Keeffe.
Nel 1925, dopo il suo matrimonio con il fotografo e gallerista Alfred Stieglitz (1864-1946), la pittrice si trasferì in un appartamento al 30º piano dello Shelton Hotel di New York, il grattacielo residenziale più alto della città.
Vi dimorò per oltre un decennio. Qui dipinse le viste che gli si offrivano dall'alto del suo appartamento e anche le scene che le si presentavano al livello della strada. Si era trasferita a New York nel 1916 dal natio Wisconsin.
L’eclettismo della pittrice è inusuale nello stile e nei contenuti, Dipinse paesaggi urbani, nature morte, ritratti, simboli della femminilità, fenomeni naturali come il deserto. Era a suo agio con il figurativo e l’astratto.
Durante gli anni a New York la O’Keeffe mise su tela, carta e altro materiale non solo l’ambiente costruito della città, le molte New York che lei vedeva. Si spinse anche più a nord dove l’urbanizzato fa posto al paesaggio.
Qui, nella natura lussureggiante e rigogliosa del Lake George, dove Stieglitz aveva una magione, iniziò a dipingere astrazioni floreali, nature vegetali con colori vibranti e terrigni. Sono dipinti sostanzialmente astratti.
Nel 1929 si trasferì definitivamente nel New Mexico dove creò le sue opere più famose come le serie teschi (skulls) e pelvica (pelvis). Per chi si appassionasse all’arte della pittrice c’è una opzione, una volta a Chicago.
Da Chicago può raggiungere Santa Fe dove si trova il George O’Keefe Museum. Sono 1 giorno e 10 ore di viaggio in Greyhound. Da New York a Chicago invece si può fare in treno da Penn Station in appena 22 ore e 40 minuti.
Siamo nella bella stagione. Buon viaggio!
A Londra, Van Gogh massivo
VAN GOGH: POETS AND LOVERS
National Gallery
14 settembre-19 gennaio 2025
La National Gallery (NL) di Londra compie 200 anni. Fu istituita nel 1824, ma solo nel 1838 si trasferì a Trafalgar Square sotto l’occhio vigile dello stilita Nelson.
Nel 2024 il museo celebrerà l’NG200, special guess Vincent Van Gogh. Lo sfortunato artista è ormai il Presidente della Repubblica dei pittori quando in vita non aveva venduto neppure un quadro.
Questa cosa, però, è di grandissimo incoraggiamento per artisti e scrittori che seguono la loro ispirazione piuttosto che il mercato.
Già nel 2023 Van Gogh era stato mattatore alla NL, come pure al Museo d’Orsay. La mostra organizzata dalla NL, Botticelli to Van Gogh, in trasferta a Shanghai e poi a Hong Kong, ha stabilito il primato di afflusso a una singola esposizione con il suo mezzo milione di visitatori.
Il sito della NL è parco di informazioni sul contenuto della mostra e neppure ci dice qualcosa sulla sua curiosa denominazione. A cosa vuol alludere “poeti e amanti”?. Non è come “un ultima cosa” di Steve Jobs?
Il sito web della NL si limita a dire: “Stiamo riunendo i dipinti più amati di Van Gogh provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali raramente visti in pubblico. Saranno accostati alle sue straordinarie opere grafiche”.
Sarà la mostra più massiva di opere vangoghiane degli ultimi 15 anni. Attendiamo dettagli. Per ora ci basta sapere che vedremo “Notte stellata sul Rodano, La Casa Gialla, I Girasoli, La sedia di Van Gogh insieme a molti altri”.
Si può già cominciare a prenotare perché sarà subito “full booked" come un tour di Taylor Swift. Se non ci riusciamo ci sono molte altre mostre di consolazione su Vincent: a Milano, Parigi, Brema, Tokyo, Amsterdam, Zurigo.
Tutte, eccetto Tokyo, sono raggiungibili in treno. Il mio amico Jordi, però, è andato in bicicletta da Barcellona a Pechino. Ma pedalare fino a Tokyo è impossibile.
Grafico della settimana: il peso del packaging
Un cittadino dell’Unione europea ogni anno getta nei rifiuti 200 chili di materiale di imballaggio e confezione.
Nei paesi dell’UE i rifiuti generati dal packaging ammontano a 80 milioni di tonnellate. Che è l’equivalente di circa 370 grandi navi da crociera come la Icon of the Seas.
L’Unione europea ha varato una legge sul packaging che stabilisce obiettivi per la fornitura di contenitori riutilizzabili in diversi settori. È tassativa anche sulla riduzione dell'imballaggio superfluo. Brava Europa!
L’Italia è tra le più virtuose, più della Danimarca una volta tanto. Viva l’Italia.