
Benvenuto Paolo
Qualche giorno fa Paolo Manca, una delle menti più in attività che conosca, si è offerto di tenere, per questa NL, una rubrica di finanza. Gli ho detto subito di sì. Prima di tutto perché penso che Paolo Manca, che ha insegnato per diversi lustri matematica finanziaria all’università di Pisa ed è stato assistente del geniale Guido Torrigiani, possa scrivere delle cose in totale sintonia con lo spirito di queste note.
In secondo luogo mi sono reso conto che da solo non riesco a produrre i due post alla settimana che mi ero inizialmente prefisso di scrivere. Ne sto preparando uno, sulla cancellazione di Michel Foucault dal sistema di pensiero che lui ha nutrito, il quale non si può fare in due giorni. Da soli si combina poco anche nelle piccole cose.
Finanza “über alles”
Poi c’è il discorso della finanza che considero uno snodo fondamentale del nostro tempo. Se domani uscissi dal liceo, inizierei a studiare per lavorare nella finanza. Non tanto per i soldi — che si possono fare da tante altre parti anche in modo meno nevrotico — ma per le sfide che le finanza pone sul piano intellettuale e della personalità.
La finanza è diventata una disciplina di sintesi che chiama in causa la matematica, la computazione, la psicologia, la storia, la narrativa, la morale e non ultima l’alchimia. Paolo Manca eccelle in tutte queste, soprattutto nell’ultima.
Poi nella finanza ci sono anche la sportività, l’agonismo, il senso dell’umorismo, la scaltrezza, tutti “valori” odisseici. Capacità nelle quali Paolo non difetta di certo.
Quindi benvenuto!
Numero 1
di Paolo Manca
Presentazione della rubrica Sabatosoldi
Occorre occuparsi anche dei soldi. Questa rubrica circa-periodica è quello che intende fare una volta alla settimana. È scritta da un professore di matematica finanziaria dell’università di Pisa, che ha molto vissuto e che si è occupato a lungo di finanza e modelli matematici in finanza. Il suo scopo è quello di colmare una lacuna, che le usuali rubriche finanziarie non coprono, al pari delle ricette di cucina sui rotocalchi, le quali vengono copiate e incollate di anno in anno.
Ci occuperemo pure di argomenti molto seri e non elementari ma con “leggerezza” ricordando che “i soldi non sono tutto” e , come aggiungeva Peppino de Filippo “se sono pochi”.
Perché poi il titolo “sabatosoldi”? Perché almeno un giorno occorre occuparsene e deve essere il sabato sia perché “Dio non paga il sabato”, sia perché come ricorda Leopardi, la sera del sabato “la donzelletta vien dalla campagna in sul calar dei soldi”.
PS : la rubrica vive se c’è uno scambio coi lettori preferibilmente via mail: paolo.severino.manca@gmail.com.
Il risparmio
Nei numeri a venire parleremo di caffeomanti e cultori dell’analisi tecnica, di portafogli ottimi che non esistono, dell’intelligenza artificiale in finanza e dei conseguenti guai, della finanza comportamentale, delle misure di rischio e molto altro.
Questo primo numero viene esclusivamente dedicato ad alcune caratteristiche del risparmio che del resto già Mosè aveva annotato (sulla pietra) quando scese dal Tabor: era vecchio, inciampò, e si salvarono solo le due tavole dei dieci comandamenti.
Con risparmio intendo i beni accumulati sottraendo alle entrate i consumi usuali, da non confondere con l’eredità: il patrimonio che avete ereditato o quel che vi resta del patrimonio ereditato.
Consigli ai risparmiatori
Ciò premesso osservo che la gente risparmia senza riflettere e così è costretta a riflettere per decidere come gestire i risparmi e ben gli sta.
Per gestire con qualche buonsenso il risparmio occorre conoscere almeno di massima il valore di almeno tre parametri: quanto vi resta dell’ereditato, quanto avete risparmiato, quanti anni avete.
A rigore occorre sostituire “quanti anni avete” col parametro quanto vi resta da vivere, ma poiché porta sfiga tralasciamo.
Calcolate la cifra che vi serve annualmente per campare, escludendo investimenti e follie: si tratta della vostra unità di misura e la chiameremo U.
Se l’eredità è maggiore di 100 U, rivolgetevi a un consulente finanziario qualificato (che potrei essere anche io ma in altra veste) e anche a uno psicologo.
Se totalizzare meno di 20U
Mi rivolgo dunque solo a coloro il cui patrimonio ereditato è inferiore a 20 U.
Se il vostro risparmio è minore di 2 U e avete meno di 40 anni state sereni e pensate ad altro. Se invece avete oltre 60 anni cercate degli amici o associazioni o parenti che vi possano assistere nel futuro (i parenti per ultimi perché sono i meno affidabili).
Se il vostro risparmio è maggiore di 20 U e avete meno di 40 anni vuol dire che siete dei ladri o che siete monaci stiliti (quelli che vivono in cima a una colonna e hanno consumo zero e U=0): in questo caso non ho consigli.
Se il vostro risparmio è maggiore di 20 U e avete oltre 65 anni e nessun obbligo verso eventuali mogli o figli, pensate a campare.
Se non rientrate nelle categorie appena considerate rivolgetevi a qualche consulente finanziario indipendente che si fa pagare esplicitamente (e se non altro almeno saprete quanto vi costa) ed evitate le Banche e i promotori che non esplicitano i costi e dunque vi costano assai di più.
Come rapportarsi col risparmio
Ciò detto chiedetevi perché mai avete risparmiato?
Quasi certamente per un istinto atavico irrazionale e sconsiderato.
Il risparmio è segno di insicurezza e di pessimismo e l’uomo saggio pianifica la sua esistenza in modo da consumare tutto ciò che possiede all’approssimarsi della morte (se sbaglia le previsioni può sempre confidare nella Pubblica Assistenza).
Esistono poi uomini che sanno vivere al di sopra delle proprie possibilità: ma questa è un’arte innata che non si insegna.
Il senso del risparmio
È vero nel passato il risparmio aveva un qualche significato per l’individuo e per la società. Le famiglie risparmiavano per dare un avvenire migliore ai figli, comprargli casa, trovargli marito/moglie. Oggi i figli non sono motivati a programmare un avvenire, né sono propensi a mettere su famiglia, e inoltre, separandosi di frequente, non vogliono comprare casa.
Sempre nel passato quel che avanzava del risparmio delle famiglie, giungeva, attraverso banche intermediarie, agli imprenditori che lo impiegavano in investimenti produttivi: un circuito esemplare.
Oggi il risparmio non fa bene ne a voi e neppure alla società.
In cosa investire
Oggi il risparmio residuo delle famiglie giunge ai grandi speculatori che lo impiegano per speculazioni finanziarie improduttive e poco trasparenti dando luogo a una successione di bolle speculative intervallate da dolorosi tonfi.
A volte matura qualche utile e allora lo Stato lo tassa al 26% (dopo aver già tassato il risparmio alla fonte) o al 12% se comprate titoli si Stato che servono a costruire dei manufatti che non servono a nessuno come il ponte sullo stretto della Piscina [ahahah, battuta di Paolo anche grande barzellettaro come vedrete].
Comunque se insistete un consiglio quasi serio alla fine lo voglio dare:
— investite in voi stessi.
— ricordate che i soldi sono per l’uomo e non viceversa
— fissate un orizzonte temporale almeno quinquennale e pensate ora a quali saranno le vostre necessità al termine di quell’orizzonte.
Ricevo dal mio amico Alberto Casini questo commento che riporto volentieri in questo spazio. Alberto è la persona giusta da incontrare quando c'è necessità di ristrutturare la casa.
"Sì la copertina, fatta apposta da Warhol, è quasi uguale e i brani tutti belli, parecchio avanti per i tempi, sono serviti, studiandone la struttura musicale, a tante band di giovani per iniziare la carriera musicale. La mitica banana...in effetti lucida follia e spartiacque del 900. E' del 1967!!!!!".
La trovate qui: https://bit.ly/3hfeM53
Come potete vedere l'albun originale vale intorno ai 2mila dollari. A questo punto lo devo cercare per bene!
Il mio amico Guglielmo Piombini, libraio di Bologna e ottimo studioso della Scuola Austriaca di Economica nonché militante de movimento libertario, mi segnala un suo contributo critico nei confronti del lavoro di Picketty che invito senz'altro a leggere. È qui :
http://libertycorner.eu/index.php/2021/06/18/il-neomarxismo-di-piketty-promuove-la-tirannia-fiscale-e-ignora-la-vera-lotta-di-classe/
Veramente un bel contributo serio ed argomentato. Bravo Guglielmo!