di Mario Matteini
[Ultimo episodio del ciclo “La valigia nella storia”]
1. Le valigie della speranza
2. Le valigie salvifiche
3. Le valigie del grand tour… de force
4. Le valigie delle sorprese
5. Le valigie dei migranti
6. Le valigie dai tempi di guerra
7. Le valigie delle stragi
8. Questo lo prendiamo noi
Buongiorno e buon fine settimana. Siamo, ahimè, all’ultimo episodio della serie La valigia nella storia di Mario Matteini. Concludiamo con un tema più leggero di quello affrontato nei due precedenti episodi.
Sarà successo a tutti di dimenticare un bagaglio, oppure vederlo smarrito in un trasporto o sequestrato banalmente da qualche zelante funzionario per delle forbicette da unghie o per una confezione generosa di crema Nivea, come mi è successo a Bruxelles.
Il nostro Mario Matteini è andato a cercare le storie più curiose e più improbabili. Ne ha trovate molte e oggi ce ne racconta qualcuna. Qualcuna che ha del surreale come quel che vedono accadere i perduti di Lost (su Disney +).
Neppure gli impassibili addetti al controllo bagagli e alla sicurezza potevano credere a quello che i sistemi di ispezione ai raggi X stavano mostrando o a ciò che rinvenivano all’apertura di certe valigie sospette. La realtà superava la fantasia più rigogliosa.
Buona lettura!
Quello stravolgente 9/11
Dopo i fatti dell’11 settembre 2001 e in seguito all’intensificarsi del terrorismo, che aveva iniziato a privilegiare i mezzi di trasporto, i governi di tutti gli stati hanno adottato misure di controllo più efficaci nelle stazioni ferroviarie e aeroportuali.
Si va dai blandi annunci vocali di non lasciare bagagli incustoditi o dall’imbarcare liquidi o altri oggetti ritenuti pericolosi, fino a sofisticati sistemi di rilevazione di armi, esplosivi e altri contenuti “impropri” nei bagagli in transito.
E a proposito di contenuti impropri, l’elenco di quelli individuati e sequestrati dai servizi di controllo nei vari paesi del mondo è lunghissimo e variegato. Spesso si tratta di trasporti legati ad attività criminali, come il traffico di stupefacenti o di armi. Frequenti sono i casi di viaggiatori che nascondono nei loro bagagli animali esotici.
Le tartarughe ninja
Nel marzo del 2021, all’aeroporto dell’isola di Baltra, nell’arcipelago delle Galapagos, gli agenti hanno scoperto 185 piccoli esemplari di tartaruga gigante, nascosti in una valigia diretta in Ecuador.
Erano avvolti singolarmente nella plastica e stipati l’uno sull’altro perché non si muovessero, ma sono stati comunque individuati grazie allo scanner a raggi X. Dieci erano morti e altri cinque sono morti il giorno dopo.
Si calcola che la loro vendita avrebbe potuto fruttare oltre 800 mila dollari.
Le isole Galapagos sono famose in tutto il mondo grazie a Charles Darwin, che vi soggiornò nel 1835 e dalla osservazione della sua ricchissima fauna ricavò elementi utili alla formulazione della teoria dell’evoluzione.
L’ecosistema delle isole, unico e irripetibile, è oggi messo a rischio dalle decine di migliaia di turisti che arrivano ogni anno e dal contrabbando di specie rare, dalle tartarughe alle iguane.
Nel 2012, sempre all’aeroporto di Baltra, un turista tedesco fu arrestato in seguito alla scoperta di quattro iguane nel suo bagaglio.
Crocodile Dundee
Fra i vari animali esotici trasportati illegalmente a bordo degli aerei si segnalano anche serpenti, pesci tropicali, cavallucci marini.
Nell’agosto del 2010, il trasporto di un coccodrillo ebbe drammatiche conseguenze su un piccolo aereo, durante un volo all’interno nella repubblica democratica del Congo.
Poco prima dell’atterraggio l’animale sbucò da un borsone sportivo nel quale era stato nascosto. In preda al panico i viaggiatori corsero verso la cabina di pilotaggio, provocando un brusco cambiamento dell’assetto dell’aereo, che si schiantò a terra.
Dei venti passeggeri se ne salvò solo uno. Anche il coccodrillo uscì vivo, ma fu successivamente ucciso con un colpo di machete in stile Mr. Crocodile Dundee.
Trasporti eccezionali
Non sempre gli animali trasportati illegalmente sono destinati a traffici criminali. Non lo era certamente l’enorme aragosta viva trovata nel marzo del 2017 all’aeroporto di Ningbo, in Cina, nel bagaglio a mano di un passeggero di ritorno dall’Australia.
Destino simile attendeva un tacchino congelato di 4,5 chili, sequestrato nel 2010 all’aeroporto di Cardiff a un viaggiatore, che agli agenti che gli ricordavano il divieto di portare alimenti deperibili rispose: “Perché tutte queste storie? Si scioglierà a 30.000 piedi?"
Non mirava a traffici illegali neanche il signor Li, che il luglio del 2013 venne fermato all’aeroporto di Canton, perché gli agenti, ai raggi X, videro uno strano fagotto nel suo bagaglio a mano.
Il signor Li affermò che si trattava di un panino con un hamburger, ma gli agenti non rimasero convinti, perché dal panino spuntavano quattro strane protuberanze.
E in effetti il pane c’era ed anche la regolamentare foglia d’insalata, ma il ripieno altro non era che una tartaruga viva. A quel punto il signor Li confessò che era la sua amata tartaruga, dalla quale non si voleva separare, ma alla fine si convinse ad affidarla ad un amico e a partire per Pechino da solo.
Ricordino del Kuwait
Contenuti impropri decisamente più pericolosi dei panini con le tartarughe sono le armi.
Negli Stati Uniti il possesso di armi da fuoco, come si sa, è riconosciuto dalla Costituzione, ma per portarsele nei bagagli sui mezzi di trasporto si devono seguire delle norme.
Queste variano a seconda degli stati, ma in genere è previsto che le armi debbano essere scaricate e ben imballate separatamente dalle munizioni.
Queste regole però non devono essere molto rispettate, visto che ogni anno, la Transportation Security Administration (TSA), l'agenzia statunitense per la sicurezza nei trasporti, sequestra migliaia di armi, a volte anche cariche.
Una delle trasgressioni più clamorose fu quella di un soldato che, nel luglio del 2019 all'aeroporto di Baltimore/Washington nel Maryland, fu trovato con un lanciamissili nascosto nella sua valigia.
Il militare si è giustificato affermando che era solo un "souvenir" del Kuwait, dove aveva prestato servizio.
Ma nè la giustificazione nè il fatto che fosse inattivo sono serviti: il lanciamissili è stato sequestrato e consegnato ai vigili del fuoco per un corretto smaltimento.
Il soldato comunque è stato lasciato libero di proseguire il suo viaggio.
Un scherzetto alle amiche
In seguito all'inasprimento dei controlli dopo l'attentato al World Trade Center, negli aeroporti di tutto il mondo, e in particolare in quelli di Tel Aviv e New York, più a rischio e quindi più monitorati, sono stati sequestrati oggetti di tutti i tipi: armi, munizioni, forbicine, limette per unghie, liquidi e altri oggetti sospetti.
A Fiumicino un israeliano venne arrestato perché nel bagaglio a mano trasportava un caricatore a mezza luna di un'arma automatica con tanto di proiettili.
Alcune signore hanno dovuto con grande imbarazzo aprire le loro valigie contenenti vibratori e altri oggetti con analoghe finalità ("erano per fare uno scherzo alle nostre amiche"), perchè la loro forma ai raggi X faceva sospettare che potessero essere delle armi.
Lo trovi al duty free shop
Nel 2016 nel corridoio della stazione ferroviaria da dove parte il treno navetta per il terminal dell’aeroporto internazionale di Sheremetyevo, a Mosca e il più grande della Russia, è stato inaugurato un negozio di souvenir dell’azienda Kalashnikov.
Fra i vari articoli in vendita ci sono anche riproduzioni in scala dell’omonimo fucile mitragliatore.
“Siamo felici di offrire l'opportunità a tutti coloro che vogliono portare via dalla Russia un souvenir con il nostro marchio aziendale", ha dichiarato il responsabile marketing dell’azienda.
E, visto il boom di vendite, non devono essere pochi i turisti che preferiscono portarsi a casa come ricordo il famoso Ak-47, invece delle bottiglie di vodka o delle bambole matrioska.
Certo, prima di imbarcarsi, dovranno riporlo nel bagaglio da stiva, sottoporsi ad eventuali ispezioni e mostrare la ricevuta dell’acquisto, ma che gioia mostrarlo agli amici, una volta arrivati a casa!
… o di fronte all’ambasciata americana
Agli analisti di politica internazionale potrebbe interessare sapere che in Russia la produzione e la vendita di articoli di tipo militaresco, dall’abbigliamento alla riproduzione di armi, ha avuto un’impennata dal 2014.
È successo da quando l’annessione della Crimea da parte della Russia è stata esaltata come una vittoria della potenza militare nazionale, una tappa della marcia verso “il ritorno ai confini dell’URSS”, propagandato dall'ultranazionalista partito liberal democratico.
Sempre nel 2016 sono state aperte a Mosca varie boutique monomarca “Armiya Rossii” (Esercito Russo), gestite da una società del ministero della difesa.
Un negozio si trova proprio di fronte all’ambasciata americana.
Colpiti dalle sanzioni
D’altra parte già nel 2014, negli Stati Uniti, dopo che il Kalashnikov era stato inserito nella lista dei prodotti ritirati dal mercato americano in seguito alle sanzioni imposte alla Russia, appassionati, collezionisti e commercianti si erano precipitati ad acquistarlo.
Qualche commerciante ne ha comprati anche dieci in una volta sola, al prezzo di mille dollari l'uno, con l'evidente intento di venderli a prezzo maggiorato.
Si accontentano di souvenir bellici meno vistosi ma comunque pericolosi i viaggiatori che, di ritorno dalla Francia sull'Eurostar, nascondono nei loro bagagli proiettili inesplosi delle due guerre mondiali.
Il business del non reclamato
Appassionati di storia, ma non del Novecento, dovevano essere i viaggiatori che hanno trasportato nei loro bagagli delle armature tardomediavali, finite a Scottsboro, una piccola cittadina dell’Alabama, nell’Unclaimed Baggage Center, un gigantesco negozio specializzato nella vendita del contenuto di bagagli dimenticati e mai reclamati da viaggiatori di tutto il mondo.
L’impresa fu avviata da Doyle Owens, che iniziò acquistando a Washington DC un carico di bagagli non reclamati dalla Trailways Bus Line.
Visto il successo, ampliò progressivamente l’attività, fino a stringere rapporti con tutte le compagnie aeree nazionali e diventare il principale rivenditore di oggetti smarriti.
L’“altro” business dell’UBS
L’UBS acquista i bagagli a scatola chiusa, un terzo degli oggetti rinvenuti viene messo in vendita, il resto è scartato o donato in beneficenza.
Il 60 % della merce in vendita sono capi di abbigliamento, dai costumi da bagno alle tute da sci, dagli abiti da sposa alle pellicce di visone.
Il resto sono oggetti di tutti i generi: apparecchi elettronici, macchine fotografiche, occhiali, telefoni cellulari, libri: un vero e proprio supermercato di oggetti smarriti, che attrae quasi un milione di visitatori all’anno.
Non mancano gli oggetti particolarmente preziosi, come orologi d’oro, diamanti, smeraldi, un reperto archeologico egiziano del 1500 a.C., un violino del Settecento. Alcuni fra i più rari non vengono messi in vendita ma conservati in una sorta di museo.
Quando lo compri due volte
Fra le principali stranezze rinvenute si possono elencare una pelle d’orso conservata sotto sale, 50 rane sottovuoto, un corno musicale tibetano lungo più di un metro, un serpente vivo, uno xilofono fatto di pelle e ossa di animali, una vertebra di megattera scolpita con la faccia di un eschimese, una testa di alligatore, un bastone da stregone ornato da una testa umana rimpicciolita.
Il prezzo di vendita generalmente corrisponde alla metà di quello stimato come originario.
Si possono dunque fare veri affari, ma può anche capitare di riacquistare ciò che ci apparteneva, come è successo a un signore che, dopo aver acquistato un paio di scarponi da sci, si è accorto che erano quelli smarriti da sua moglie due anni prima.
Prima di andare
La nuova Zelanda mostra la strada. Il governo laburista del Paese ai nostri antipodi, guidato da Jacinda Arden, ha deciso di riconoscere adeguatamente il ruolo di alcune professioni, spesso sottopagate e sottotutelate. Sono i lavori “umili” che hanno mandato avanti intere comunità durante la pandemia. Vi sono occupati autisti, addetti alle pulizie, ausiliari e assistenti socio-sanitari, commessi, magazzinieri e via dicendo. se questi lavoratori vivono in Nuova Zelanda, potranno beneficiare del “fair pay agreements bill”, una legge che, se approvata, può mettere fine alla corsa al ribasso scatenatesi in molti comparti dell’economia e del lavoro. Evviva la Nuova Zelanda!
Jean-Michel Basquiat. Se avete una particolare passione per l’opera dell’artista di New York di origini haitiane, scomparso nel 1988 ad appena 28 anni, nella sua città natale c’è una eccezionale mostra. È “Jean-Michel Basquiat: King Pleasure”, curata dalla sorella Lisane che ha trascorso quattro anni a raccogliere materiali e reperti del fratello. Si tratta in tutto di 200 dipinti, oggetti e manufatti (170 mai esibiti) raccolti in un grande spazio allestito in 1500 mq, a Chelsea, New York, dall’architetto David Adjaye. Nel 2017 un dipinto di Basquiat è stato battuto per 110 milioni di dollari. Nel recensire la mostra il “New York Times” l’ha definita “the most detailed personal portrait to date of Basquiat’s development”. Fino al 30 giugno allo Starrett-Lehigh Building, Chelsea, NYC. Fortunato chi la vedrà!
Ricevo questa email da Lisa Badocco che condivido volentieri.
Molto divertente la storia degli oggetti smarriti. Naturalmente tutti noi abbiamo storie simili.
Mio marito è probabilmente l'ultimo italiano a fare diapositive e a me diverte ancora ricordare un ritorno piuttosto contorto dagli Stati Uniti, credo nel 2005, quando (oltre a prenderci il biglietto aereo della seconda tratta Parigi - Bologna insieme al primo, Philadelphia- Parigi e oltre a giurare che era impossibile e quasi non permettermi di uscire di corsa dall'aereo in partenza per poi vedermi tornare trionfante sventolando i biglietti... vuoi mettere però la soddisfazione di gridare con un sorriso allo steward "Never say never!"), quando appunto ci fermarono al controllo bagagli perché avevano notato "un'arma" nel bagaglio a mano: era un teleobiettivo lungo 40 cm, nessuno lo vedeva più da anni! Però devo dire, le slide della ns escursione a The wave nello Utah sono fantastiche! Viva le diapo e viva lo zoom, che ci regalano ancora tante emozioni!