di Maura Alfaroli
[Quinta ricetta della serie “Almeno una volta al mese, vai vegano!]
Finora pubblicate:
— Lasagne vegane ai broccoli e besciamella di cavolfiore
— Hamburger di quinoa con insalata di cavolo viola e noci
— Risotto alla barbabietola rossa, agrumi e nocciole | Frittata di ceci con gambi e foglie di barbabietola
— Torta di pane con crema pasticciera vegana alle mele
La vignarola
Buongiorno e buon inizio settimana. Di questa stagione l’orto non offre molte primizie, mi dicono, perché io l’orto non lo coltivo. Bisogna fare con quello che c’è e quello che c’è non è il massimo della seduzione. Beh ortaggi che ci sono, carciofi, fave, piselli, non saranno seducenti, ma sono performanti sul piano del gusto, del nutrimento e della salute. Sono veramente un tesoro da cogliere.
Il carciofo con la sua corazza da cavaliere della tavola rotonda, nasconde un cuore tenerissimo e gentile come quello di Lancillotto. Le fave o baccelli, con il loro involucro vellutato e le nicchie fetali, hanno un che di caduto sulla Terra. Una caratteristica ben colta dal regista Don Siegel che con L’Invasione degli ultracorpi (1956 su Prime Video) ha creato uno dei capolavori del cinema di fantascienza.
Il pisello è sensazionale, un legume (quindi ricco di proteine) a basso contenuto calorico e altamente nutritivo. Poi la novella di Andersen ne ha fatto il più altezzoso del reame.
La nostra Maura ha messo insieme tutti questi ortaggi per proporci un piatto della cucina laziale, la vignarola, che deriva il suo nome, com’è evidente, da vigna. Quindi un cibo nato in campagna tra i lavoratori della terra. Veramente un Ritorno al futuro (su Prime Video).
La vignarola è il piatto che potrebbe essere veramente quello giusto da proporre agli ospiti se però preparato con gli ortaggi dell’orto, del proprio, di quello di un amico di un’amica, o del fruttivendolo di fiducia. In quest’ultimo caso, forse, sarebbe più economico andare tutti al ristorante.
Ingredienti per 4 persone
200 gr. di piselli freschi sgusciati
200 gr. di fave fresche sgusciate
1/2 cespo di lattuga romana
3-4 carciofi
200 gr. di cipollotto fresco
Mentuccia romana (nepitella per i toscani) oppure menta
Olio EVO
sale e pepe
Brodo vegetale
Preparazione
Pulite bene i carciofi togliendo tutte le foglie più dure, tagliateli a fette e immergeteli in acqua con mezzo spicchio di limone.
Lavate la lattuga e tagliatela a striscioline.
Affettate i cipollotti.
Se volete, con gli scarti dei cipollotti, le bucce delle fave e dei piselli potete preparare il brodo vegetale.
Mettete un tegame sul fuoco con poco olio EVO, aggiungete i cipollotti e fateli imbiondire, aggiungete poco brodo o acqua calda se serve.
Unite le fave e i piselli, un mestolo di brodo e fate cuocere per circa 5 minuti, unite anche i carciofi, altro brodo se necessario e cuocete per altri 10 minuti.
A questo punto unite anche la lattuga e qualche foglia di mentuccia romana, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere per altri 5 minuti o comunque fino a che tutte le verdure siano tenere e ben amalgamate.
Si può mangiare così come piatto unico oppure si può utilizzare anche per condire della pasta.
Abbinamento Vino
Per un piatto molto strutturato con verdure composite tra cui il carciofo proponiamo due vini rosati non perché oggi sia
no “alla moda” ma perché con la loro delicatezza e la non eccessiva acidità possono valorizzare le verdure della Vignarola (servire freddo ma non troppo)
Prima di andare
Lunatici. In queste settimane di ecatombe delle criptovalute, lo stablecoin algoritmico Luna ha perduto il 99,99% del proprio valore. I “lunatics”, così sono chiamati i sostenitori del progetto Terraform Labs nato dalla fervida mente del trentenne coriaceo coreano Do Kwon, hanno perduto oltre 40 miliardi di dollari. E questi “lunatics” erano veramente tanti perché TerraUSD, che diceva di essere coperto dal dolaro, offriva un tasso d’interesse del 20%. Molti piccoli risparmiatori coreani hanno perduto tutto. Nonostante questo olocausto, di risorse l’impiego di fondi di Venture Capital nella cripto finanza è cresciuto di 8 volte in valore nell’ultimo anno. Chi ci capisce qualcosa è un genio.
Il ritorno degli Abba. Il mitico gruppo svedese venerdì scorso si è esibito in concerto a Londra. È la prima data di un tour. Ne ha parlato anche il TG1. Beh, non proprio gli Abba. Nello spettacolo Abba Voyage non ci sono gli ormai ultrasettantenni componenti del quartetto (Agnetha, Anni-Frid, Benny e Björn), ma quattro ologrammi, creati dalla società di effetti speciali Industrial Light & Magic, che si esibiscono dal vivo con una band di 10 elementi. Non saranno gli Abba veri, ma è pur sempre la musica degli Abba, Waterloo, Dancing Queen, Mamma Mia! … e la più bella The Winner Takes It All. Ecco un bell’esempio di Metaverso, quello che ci piace.