5° post della serie “Meze estiva”
Post pubblicati:
1. A Tokio niente bagaglio
2. Je t’aime Birkin … moi encore plus
3. Barbenheimer, il nuovo superpotere di Hollywood
4. Il Corano degli scandinavi
5. La leggerezza
Copertina
In senso orario dall’alto.Daniel Day-Lewis e Juliette Binoche nel film L’insostenibile leggerezza dell’essere (Apple TV) del 1998 di Philip Kaufman tratto dall’omonimo bestseller di Milan Kundera.
Charlie Chaplin, l’operaio-massa in Tempi Moderni (RaiPlay) del 1936 dello stesso Chaplin.
Il ritratto di Catherine Moore di Joshua Reynolds celebrato a 300 anni dalla nascita con una mostra a Londra. Per questo dipinto Reynolds si è ispirato al famoso Ritratto di Saskia van Uylenburgh di Rembrandt.
L’affascinante Rachel Roberts interpreta S1m0ne (Prime video, a noleggio), l’androide-donna più bella del mondo che il suo perplesso creatore Viktor Taransky (Al Pacino) alla fine si convincerà di dover spegnere. Ma dovrà piutttosto, e lo farà, trovare un modus vivendi. Film del 2003 di Andrew Niccol.
In basso a sinistra: L’attore inglese Peter Sellers che recita parti multiple nel film di Stanley Kubrick del 1964 Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Principali piattaforme).
In basso a destra: Tina Turner, recentemente scomparsa, nella parte della regina Aunty Entity nell’unico film alla quale, ahimè, abbia partecipato. Si tratta di Mad Max - Oltre la sfera del tuono, 1985, con Mel Gibson (Principali piattaforme).
Buongiorno e buon inizio settimana.
Prima della meze una rapida divagazione ispirata da un recente necrologio su Milan Kundera.
Kundera
Mi sono casualmente imbattuto in questa frase dell’autore boemo sul senso della scrittura nel nostro tempo complesso e attorcigliato.
L’ambizione della mia vita – dice Kundera – è stata quella di unire le questioni più serie e profonde con la più grande leggerezza della forma… La combinazione tra serietà dell’argomento e frivolezza del suo racconto svela la verità sulla nostra condizione, viviamo la nostra esistenza con una importabile levità.
(Intervista alla Revue de Paris, n. 92, 1984).
È un po’ quello spirito che esce dalla scrittura per il cinema di Chaplin, depurata delle sovrastrutture kunderiane e ridotta all’essenziale della vita materiale (dormire, lavorare, sognare, mangiare).
Percepiamo questa levità con imperituro sbalordimento in film come Luci della Città, Tempi moderni, il grande dittatore o La febbre dell’oro solo per citarne alcuni (tutti su RaiPlay). Non stupisce che il senatore McCarthy, che aborriva tutto ciò che non era letterale, abbia ghermito Chaplin.
La illusionismo del cinema
La insopportabile serietà degli argomenti si alleggerisce nel vedere il vagabondo di Luci della città che pernotta sotto il lenzuolo che copre l’appena installato monumento “Pace e prosperità”, o il balletto frenetico di Charlot che continua a stringere bulloni immaginari nella fabbrica fordiana, o ancora la danza macabra di Adenoid Hynkel, il barbiere ebreo che rotea un mappamondo enfiato al ritmo del Lohengrin di Richard Wagner, o infine il pranzo a base di scarpa bollita.
Grande illusionismo dell’immagine in movimento quasi impossibile con la scrittura. Ma Kundera c’è riuscito.
Hikikomori
La meze di oggi sarà pertanto leggera come si addice a quanto premesso anche se non arriverà a destinazione dei molti che hanno attivato il risponditore automatico per avere qualche meritato giorno da Hikikomori.
Questo stato si può esperire anche in alcune rinomate località turistiche italiane. Qui l’intento di pelare i visitatori li ha piuttosto cacciati. Adesso i gestori verrano a piangere ai telegiornali per i ristori.
Iniziamo subito con il primo assaggio della meze: la conversazione tra intelligenze artificiali.
L’era dei dati sintetici
Non so se conoscete Memex il progetto del futurologo Vannevar Bush, una sorta di Oppenheimer della tecnologia. Il Memex (siamo nel 1946) doveva essere una macchina per incorporare l’intero scibile umano da interrogare con una manovella.
Adesso abbiamo raggiunto quel punto. Leggo che l’intelligenza artificiale ha imparato tutto quello che c’era da imparare e siamo a corto di sapere. I capi dell’intelligenza artificiale sono a giro per l’Europa per chiedere agli editori se, dietro pagamento naturalmente, siano pronti a dargli i loro libri per addestrare i modelli di AI.
Siccome non sarà una passeggiata ottenerli perché, come sa bene Amazon, gli editori sono ossi duri da masticare, si sta pensando di creare conoscenza artificiale attraverso le interazioni tra i modelli di AI.
Un po’ quello che si sente dire nel Dottor Stranamore, i russi non avendo i materiali per creare tanti ordigni autonomi hanno collegato tutto quello che hanno in un ordigno fine di mondo.
Così OpenAI & Co. stanno cercando di creare le informazioni da zero. Sam Altman, il capo di OpenAI, è fiducioso. In un evento a Londra ha dichiarato “presto tutti i dati saranno sintetici”.
Questi dati si possono ottenere in modo semplice. Facendo cioè conversare su uno specifico argomento due modelli di AI, uno nel ruolo di tutor e l’altro di discente. Sui dati prodotti ci sarà poi il fine-tuning umano.
“Chi fermerà la musica? L’aria diventa elettrica… la molla è carica”. Nessuno può fermare l’AI.
Guardate quello che potrebbe succedere a milioni di colletti bianchi, tutta classe media.
Neurocracy
Non ci sarà di che meravigliarsi quando scopriremo che il gioco è diventato la forma narrativa dominante. L’onda della gamification ha investito anche Wikipedia.
Nel 2021 lo scrittore e narratore ipertestuale Joannes Truyens ha creato una risorsa simil-Wikipedia, battezzata Omnipedia.
A che scopo? Semplicemente quello di avere un servizio ancillare al gameplay Neurocracy. Omnipedia contiene centinaia di articoli, cronologie, log delle differenti redazioni delle pagine e tant’altro esattamente come Wikipedia.
Nelle informazioni contenute in questi materiali si celano indizi e tracce per raggiungere l’obiettivo di Neurocracy, cioè quello di scoprire chi abbia ucciso e perché lo abbia fatto il magnate cinese della tecnologia, Xu Shaoyong, l’uomo che nella finzione ha fondato e lanciato Omnipedia. Tutto è traslato nel 2049 ed è anche carino, anzi per niente, vedere come l’autore si figura la condizione umana a metà secolo.
Truyens descrive il gioco come una combinazione di “gioco di realtà alternativa, romanzo epistolare e narrativa ipertestuale”. In realtà non c'è nulla di analogo a cui poterlo assimilare o paragonare. Non c’è alcuna linearità narrativa.
Ogni settimana lo sviluppo è pensato e costruito dai creatori in relazione ai log che lasciano gli utilizzatori. A loro volta questi devono muoversi in un labirinto testuale che contiene anche informazioni fuorvianti e volutamente compromesse.
Si tratta di una tecnica cara alla grande Agatha Christie. Nei suoi romanzi il lettore, sovente mandato a rincorrere un indizio subdolo, deve alla fine arrendersi alla superiore logica della scrittrice e delle sue creature: Hercule Poirot e Miss Marple. Noi lettori siamo tutti Scotland Yard per Agatha.
Rule, Britannia
Come Vittore Carpaccio è l’espressione pittorica dello spirito d’iniziativa e dell’ingegno mercantile di Venezia, così l’opera di Joshua Reynolds (1723-1792) è la raffigurazione dello spirito delle grandi famiglie del periodo dei tre re Giorgio (1714-1820). L’età georgiana che ha visto la nascita dell’impero, la rivoluzione industriale e l’affermarsi della “Rule, Britannia”.
Reynolds ha fondato la Royal Academy e portato gli inglesi verso la grande pittura.
Una mostra gratuita, Spotlight on Reynolds (fino al 19 novembre 2023), allestita per il 300° della nascita dell’artista di Plymouth, è in corso alla Kenwood House di Londra nella splendida cornice collinare degli Hampstead Heath.
Le opere esposte sono quadri di esponenti dell’alta società che erano anche i suoi committenti. C’è pure il primo ritratto, non collegato con la schiavitù, di una persona di colore, un polinesiano di nome Mai. Questo superbo ritratto che non è frutto di alcuna commissione ma di un moto spontaneo ha posto in una luce diversa Reynolds spesso liquidato come pomposo, noioso, stucchevole come i suoi soggetti.
In questa ragguardevole opera della National Gallery, Reynolds sembra recepire le idee illuministiche d’oltremanica come quella del nobile selvaggio di Rousseau. Uno dei ritratti esposti è quello di Lord Mansfield, il giurista innovatore, la cui sentenza Somerset vs Stewart del 1772 mise la Gran Bretagna sulla strada dell'abolizione della schiavitù.
Il pennello di Reynolds conferiva ai personaggi mondani, in serrata competizione per posizioni di potere e d’affari all'interno della corte georgiana, la dignità di personaggi leggendari ed eroici ripresi in pose solenni e su sfondi da palcoscenico. Razza padrona legittimata dall’arte.
Dove vai in vacanze? a Bruxelles!
TUI, la più grande agenzia turistica del mondo, ci informa per bocca del suo CEO, Sebastian Ebel, che sta registrando uno spostamento significativo nel flussi turistici delle vacanze che andrà espandendosi e consolidandosi nei prossimi anni.
Saranno i paesi freschi del Nord, come il Belgio, l’Olanda, gli scandinavi ad essere scelti come meta preferita delle vacanze estive. I paesi mediterranei, come la Grecia, diverranno una meta turistica solo a partire da fine ottobre fino a tutto novembre. La TUI per questa stagione ha già avuto un record di prenotazioni per questo periodo..
Già quest’anno il Belgio ha già registrato un picco di presenze. Ad Amsterdam per esempio stanno cercando di mandar via i turisti e c’è pure una campagna con lo slogan “Stay away”.
Bruxelles, invece, i turisti li vuole e quest’anno tantissimi italiani e spagnoli hanno passato le loro vacanze nella capitale dell’Europa, che non manca certo di attrazioni.
In effetti quest’anno il mese di luglio è stato particolarmente violento con le temperature. In futuro le vampe di calore saranno sempre più frequenti, intense e prolungate. Saranno le città a soffrirne maggiormente l’impatto. Viene allora da chiedersi a quali temperature queste possano diventare invivibili.
Secondo i ricercatori della Nasa, gli esseri umani possono sopravvivere al massimo per sei ore a una temperatura umida di 35°C. I modelli climatici della Nasa stimano che l'Asia meridionale, il Golfo del Messico e il Mar Rosso potrebbero raggiungere la temperatura umida critica intorno al 2050.
Avvertono anche che ondate di calore meno intense possono essere fatali se colpiscono una regione impreparata. Ci saranno conseguenze significative sui valori degli immobili e sui movimenti migratori.
Il Qatar, uno dei Paesi più caldi del mondo, dimostra però che possiamo organizzarci. Intanto meditate su questo grafico che espone il delta dell’afa.