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10. Ferri vecchi e ferri nuovi
Buon giorno e buon fine settimana.
Al giovedì, dopo l’intermezzo di Michele Giocondi su quattro scrittori bestseller italiani, riprendiamo la serie “I numeri nella storia” con un intervento di Mario Matteini, la prima emme del gruppo di storici 3MR, del quale Giocondi è la seconda.
Il ferro
Oggi Matteini ci porterà nel mondo del ferro e delle sue leghe. Il ferro è un metallo fondamentale nello sviluppo della civiltà umana, tanto da dare il nome a un’intera era, l’età del ferro, appunto. Secondo ChatGPT il più antico uso di questo metallo si può far risalire a 1300 anni prima della nascita di Cristo in Anatolia e nell’area mediorientale.
Il ferro è stato anche uno dei protagonisti delle rivoluzioni industriali dell’età moderna e contemporanea.
Per esempio, la Torre Eiffel del 1989, progettata dall’ingegnere francese Gustave Eiffel, nei suoi 324 metri di altezza impiega 18mila parti in ferro tenute insieme, per resistere anche a eventi atmosferici estremi, da due milioni e mezzo di rivetti.
Invece, contrariamente a quello che si pensa, il più famoso ponte del mondo, il Golden Gate a San Francisco, malgrado il suo colore ingannevolmente ferrigno, non è costruito in ferro, ma in acciaio che comunque appartiene alla progenie del ferro.
Dal ferro al litio
A proposito di ferro. Questo metallo, il cui scintillare dovuto alla sua lavorazione le ha dato il nome, abbonda all’isola d’Elba. L’estrazione del ferro è stato il fulcro della sua economia già dai tempi degli Etruschi che chiamarono l’isola “Ilva”, nome che oggi richiama una situazione non troppo idilliaca.
Sembra che adesso nelle dismesse miniere di ferro dell’isola sia stato trovato il litio, uno dei metalli più ricercati del pianeta poiché è centrale nel processo di transizione e di sviluppo delle energie pulite.
Per questo si sta valutando di riaprire le miniere nella parte orientale dell’isola, quella a forma di pinna di pesce. Adesso le miniere sono un’attrazione turistica. I bagnanti muniti di piccozza possono ruzzolare qualche pietruzza per trovarne una con della pirite da portare via come souvenir.
l’idea che l’Elba riattivi le miniere di ferro, anche con tecnologie attuali, fa venire qualche fosco pensiero specialmente se si sbarca dal traghetto che parte dalla terra desolata di Piombino, che sul minerario ha fondato il suo ecosistema.
A pensarci meglio però si può essere sfiorati dall’idea che, in fine dei conti, il ferro è meglio del turismo. Il turismo intensivo devasta il territorio e stravolge i comportamenti. Il ferro è più onesto e anche controllabile.
Abbandoniamo subito questa divagazione non richiesta e lasciamo che il nostro Mario Matteini ci racconti il salto storico da un ponte all’altro.
Da un ponte all’altro
di Mario Matteini
Da Ironbridge, icona della prima rivoluzione industriale a Çanakkale Bridge, simbolo della moderna ingegneria civile. Dal primo ponte in ghisa al ponte sospeso più lungo del mondo: da 30 a 2023 metri di campata. Una sfida fra uomini, e fra uomini e natura, come sempre, quando si parla di “progresso”. Una sfida che continua, fino al prossimo (?) record.
La contea di Shropshire: un territorio promettente
Inghilterra, contea di Shropshire. Il territorio è ricco di carbone, minerali ferrosi, calcare e argilla. Il fiume Severn collega la regione al canale della Manica.
In una gola scavata dal fiume, nei pressi del villaggio di Coalbrookdale, dagli inizi del Settecento la famiglia Darby gestisce una grande fonderia.
L’espansione della fonderia Derby
Lo stabilimento si espande rapidamente e si afferma come primo produttore di ruote e barre in ferro per l’industria ferroviaria.
L’espansione impone un potenziamento delle comunicazioni: se ne occupa Abraham III Darby, che introduce le rotaie per il trasporto all’interno dello stabilimento e fa costruire un grande ponte metallico.
Così sarà possibile passare da una riva all’altra del fiume, senza far uso di traghetti e senza i condizionamenti determinati dalla variabilità stagionale del livello dell’acqua.
La costruzione del ponte: 378 tonnellate di ferro
La costruzione inizia nel 1777. Il progetto, che si avvale dei progressi compiuti dall’ingegneria e nelle tecniche di fusione del ferro, prevede una campata unica di trenta metri.
Occorreranno tre anni e 378 tonnellate di ferro, tutte probabilmente fuse nella fornace di Coalbrookdale.
I costi stimati e quelli finali
Il costo inizialmente stimato era di circa tremila sterline, una somma molto alta per l’epoca. Per fare un confronto, basta considerare che il salario di un domestico era di due o tre sterline all’anno e che la spesa per abbigliamento di una signora della classe media era intorno alle 16 sterline.
Il costo finale raggiunse le seimila sterline, praticamente il doppio: un precedente destinato a ripetersi nei secoli successivi in ogni parte del mondo per molte grandi opere.
1° Gennaio del 1781: l’apertura del ponte
Aperto il 1° Gennaio del 1781, Ironbridge divenne subito oggetto di ammirazione per le dimensioni e per l’ingegnosità del progetto.
Oggi è al centro di un importante sito di archeologia industriale, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
Icona della prima rivoluzione industriale
Ironbridge è considerato uno dei simboli della rivoluzione industriale inglese. Sorge in un territorio che può giovarsi dei principali fattori di sviluppo: disponibilità di materie prime e di manodopera a basso costo, comunicazioni agevoli e imprenditori disposti a investire i propri capitali per introdurre innovazioni nelle attività produttive.
Viene costruito in un momento in cui sta crescendo la domanda di ferro e di carbone, originata dall’aumento demografico, dallo sviluppo dell’agricoltura e dalla meccanizzazione dell’industria tessile.
E proprio tra ferro e carbone, industria meccanica e attività produttive meccanizzate si instaurano collegamenti, basati sulla reciprocità della domanda e dell’offerta, che innescano un inarrestabile processo di sviluppo.
Il capostipite dei ponti metallici
Ironbridge è il primo ponte in ghisa costruito in occidente, il capostipite di tutti i ponti metallici. Dopo Ironbridgeponti metallici saranno costruiti in ogni parte del mondo, ancora in ghisa, poi in ferro battuto e infine in acciaio, a segnare le tappe di un continuo progresso nella storia dei materiali e dell’ingegneria civile.
Çanakkale Bridge, simbolo della Turchia moderna
Considerati i più adatti a coprire distanze con luci lunghe e lunghissime, si costruiranno ponti sospesi in acciaio sempre più ardimentosi, fino ad arrivare al Çanakkale Bridge, che sovrasta lo stretto dei Dardanelli e collega il Mar di Marmara all’Egeo, ossia l’Asia con l’Europa.
Il suo nome ricorda la battaglia di Gallipoli (Çanakkale in turco), che nel marzo del 1915 si concluse con la vittoria sulla Triplice Intesa da parte delle forze navali ottomane, guidate da Mustafa Kemal Atatürk, il padre della della Turchia moderna.
Il ponte dei record
Largo 45 metri e alto 70 metri sul livello del mare, per la sua realizzazione sono state utilizzate circa 180mila tonnellate di acciaio.
Inaugurato nel marzo del 2022, è lungo cinque chilometri con una campata principale di 2023 metri. Strappa così il record di ponte sospeso più lungo del mondo al giapponese Akashi Kaikyo Bridge, aperto nell’aprile del 1998, con una campata principale di “soli” 1.991 m.
Fino a quando?
Ma quanto resisterà il primato di Çanakkale Bridge? E quale altro ponte deterrà il nuovo record?
Il candidato più probabile sembrerebbe essere il ponte sullo stretto di Messina, con la sua campata centrale larga fra i 3.200 e i 3.300 metri. Ma il condizionale è d’obbligo. Oggetto di aspre polemiche da decenni, il progetto è tornato di nuovo alla ribalta in questi ultimi tempi con il governo Meloni.
I suoi sostenitori affermano che questa sarà la volta buona e che i lavori partiranno entro l’estate del 2024. Per quanto riguarda i costi, si parla di 14 miliardi di Euro.
Ma sui costi, si sa, non c’è mai niente di certo, perché, è proprio il caso di dirlo, “fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
Nel mese di agosto le uscite del giovedì della nostra NL sono sospese. Torneremo a settembre con un post della serie “Le idee che hanno cambiato il mondo” dedicato alla Finestra di Overton.
Buone vacanze!