di Maura Alfaroli
[22° e 23° ricetta della serie “Almeno una volta al mese, vai vegano!”]
Finora pubblicate:
1. Lasagne vegane ai broccoli e besciamella di cavolfiore
2. Hamburger di quinoa con insalata di cavolo viola e noci
3. Risotto alla barbabietola rossa, agrumi e nocciole
4. Frittata di ceci con gambi e foglie di barbabietola
5. Torta di pane con crema pasticciera vegana alle mele
6. La vignarola
7. Fusilli alla melanzana
8. Tofu con cipolle caramellate
9. Cous cous freddo di verdure
10. Lenticchie speziate
11. Polpette di lenticchie
12. Quasi una zuppa inglese
13. Farinata di cavolo nero e altre ricette con il cavolo nero
14. Finocchi gratinati e vellutata di finocchi e patate
15. Torta di cavolo romanesco e salsa saporita di gambi e foglie
16. Ragù scappato
17. Finto patè di fegatini
18. Frittura di carciofi, salvia e tofu
20. Zuppa fredda di cetrioli
21. Zucchine ripiene
Copertina
Nella lunetta in alto, il raggio verde colto dal porticciolo di Saint-Jean-de-Luz a mezz’ora da Biarritz sul Golfo di Biscaglia. È il segno che Delphine attende per guardare dentro se stessa. Jacques, il giovane cortese ebanista che ha incontrato alla stazione di Biarritz, le si stringe protettivamente (sotto, nel riquadro centrale). Ambedue, attoniti, assistono al raro fenomeno naturale del raggio verde che già aveva ispirato Jules Verne a scrivere un racconto. Siamo nel film di Eric Rohmer Il Raggio Verde (1968) che si può noleggiare su YouTube a 2,99 euro (in italiano).
Il raggio verde si può vedere, alle volte, anche all'Isola d'Elba. Lo si può scorgere dalle colline sopra il paesino di Patresi sulla testa dell'isola. Qui c'è un sentiero, denominato raggio verde, che guarda la distesa di mare che separa l'Elba dalla Corsica, dalla quale in tempi geologici remoti l'Elba si è distaccata. Per questo fu scelta nel 1814 da Napoleone per l'esilio così da divenire Imperatore dell'isola. Si veda l'ottimo film di Virzì N - Io e Napoleone (Prime Video e NowTV). Da quel sentiero sopra Patresi il fotografo Roberto F. ha ripreso più volte il fenomeno naturale del raggio verde.
Nel tondo in basso un canestro di zucchine, insieme a uno di cetrioli. I due ortaggi di stagione sono i protagonisti delle ricette di luglio preparate dalla nostra cuoca Maura per andare vegano almeno una volta al mese.
Buongiorno e buon inizio settimana
Di questa stagione le cromie del verde imprimono il tono di colore agli orti ben tenuti. Tra qualche settimana arriverà il rosso dei pomodori a punteggiare la tavolozza. Allora sarà una coalizione rosso-verde a governare la terra.
Se in questi giorni scendiamo nell’orto al mattino presto saremo investiti anche dal bel giallo vangoghiano con striature aranciate dei fiori di zucca che si aprono alle prime luci a formare una galassia di stelle.
Un film che proprio incanta
Non so perché a tale quadro campestre associo Il Raggio Verde (YouTube a noleggio), il film manifesto del cinema minimalista, delicato e garbatamente intimista di Eric Rohmer, che ha ispirato tantissima commedia intelligente fino a White Lotus (NowTV). Il titolo riprende quello di un racconto di Jules Verne del 1882 al quale si fa riferimento anche nel corso del film.
Siamo nel 1986 e il Raggio Verde (Le Rayon Vert), girato in 16mm in presa diretta con un budget irrisorio, vince meritatamente il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia.
Dialoghi fluidi, frizzanti e solo superficialmente ordinari come succede in tutti i film del regista francese, purtroppo un po’ dimenticato.
Un diaologo che pare scritto oggi
Memorabile ogni scena. Il momento più alto, anche socialmente, è, per me, il quadro di sette minuti del pranzo della protagonista Delphine (Marie Rivière, premio Pasinetti a Venezia) con gli amici di Françoise, un’estroversa amica di vecchia data della ragazza. Françoise è interpretata da Rosette, una delle attrici predilette da Rohmer.
Il pranzo si svolge a Cherbourg, in Normandia, nel giardino della famiglia di Françoise il 18 di luglio. Rohmer, com’è solito fare, ha dato al film un taglio ad episodi con una scansione temporale precisa che si estende dal 6 luglio al 4 agosto, cioè il periodo feriale di Delphine che lavora come segretaria in uno studio di Parigi.
La ragazza è sola, inquieta, malinconica, romantica, fragile ancorché determinata nelle sue convinzioni. Si è allontanata anche da Jean-Pierre, il suo ragazzo di qualche anno. Sembra essere alla ricerca di un amore, ma ha bisogno di segno incontrovertibile diretto a suo cuore, di un “raggio verde”.
Materia e spirito
Nella scena del pranzo a Cherbourg in giardino, Delphine respinge delle ottime braciole di maiale, appena levate dal barbecue, da aggiungere al cous-cous. Tra la meraviglia e le rimostranze dei commensali dichiara di “non mangiare carne” e di preferire un pomodoro per arricchire il suo cous-cous. E in effetti se ne affetta uno generosamente.
Incalzata dall’allegra combriccola, che si dice dispiaciuta di non aver appreso prima le preferenze alimentari dell’ospite così da preparare qualcosa di adeguato, Delphine dichiara che non mangia neppure le uova, il pesce, i crostacei e manco i granchi. I latticini qualche volta, sì, perché ci vuole qualche proteina.
Un dialogo di svariati minuti che nel suo candore è il miglior argomento che abbia sentito per il veganismo. All’epoca mi colpì molto e mi fece riflettere sulla natura e il significato del cibo che per me era l’ultima cosa a passarmi per la mente. Una scena che ha lasciato un segno. Con il cinema è così, ti resta addosso come un piacevole tic.
“Gli ortaggi sono eterei” dice Delphine e aggiunge “io preferisco una dieta ariosa, leggera e più genuina” e sorridendo conclude dicendosi un po’ mistica, spirituale.
95% di acqua
È proprio quella la sensazione che si prova quando si entra in un orto, come quello della nostra cuoca Maura, dove in file ordinate sono disposte le piante delle zucchine o la presella dei cetrioli, brutti nell’assetto me eterei nella sostanza come Shrek. Sono fatti del 95% di acqua. È quasi spirito.
Si tratta di due ortaggi che mi si dicono siano semplici da coltivare e possono crescere anche sulla terrazza di casa.
La nostra cuoca Maura con le zucchine e i cetrioli del suo orto ci propone due piatti freschi, sani, estivi ed eterei come quelli che Delphine avrebbe voluto vedere nel suo piatto a Cherbourg. Soprattuto per avere un’esperienza anche spirituale
La inviteremo noi.
“Grazie. Altrettanto.”
1. Zuppa fredda di cetrioli
Ingredienti per 4 persone
800 gr. di cetrioli lunghi
150 gr. circa di peperone verde o friggitelli
100 gr. di cipolla fresca
80/100 gr. di mollica di pane
Qualche foglia di menta
Aceto di mele o altro
Olio EVO
Sale e pepe
Un pizzico di peperoncino
100/150 ml.di acqua
Preparazione
Mettete in ammollo la mollica del pane in un po’ di aceto per qualche minuto, poi strizzatelo bene.
Pulite i cetrioli togliendo le estremità e la buccia e tagliateli a pezzi. Tagliate a pezzi anche il peperone e la cipolla.
Mettete tutto nel frullatore insieme alle foglie di menta, sale, pepe e peperoncino, aggiungete l’acqua un po’ alla volta e frullate molto bene. Regolate la quantità di acqua a seconda della densità della preparazione che preferite.
Mettete in frigo per mezz’ora o più. Servite con un giro di olio EVO.
2. Zucchine ripiene
Ingredienti per 4 persone
4 zucchine piuttosto grandi
2 spicchi di aglio
30 gr.di uvetta
30 gr. di pinoli o semi di girasole
50 gr. circa di pane ammollato in un latte vegetale
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di menta tritata oppure del basilico
1 cucchiaio di lievito alimentare in fiocchi
2 cucchiai circa di pane grattugiato
250 gr. di passata di pomodoro
Sale e pepe
Olio EVO
Preparazione
Togliete le estremità alle zucchine e dividetele in pezzi di circa 8 cm. Tagliate ogni pezzo in due per la lunghezza. Scavate l’interno e recuperate la polpa.
Tritate gli spicchi di aglio e metteteli sul fuoco in una padella con poco olio, aggiungete la polpa delle zucchine tritata grossolanamente (circa 300 gr), salate e fate cuocere per qualche minuto fino a disfarsi.
Nel frattempo avrete messo in ammollo l’uvetta, il pane e tostato leggermente in un padellino i pinoli.
Togliete dal fuoco la polpa delle zucchine cotta e aggiungete il prezzemolo, la menta, la mollica di pane ben strizzata, l’uvetta, i pinoli e il lievito alimentare.
Mescolate bene il tutto e aggiungete il pane grattugiato un po’ alla volta per raggiungere la consistenza giusta per riempire le zucchine. Aggiustate di sale e pepe.
Prendete le zucchine che avete svuotato, salatele un poco, e riempitele con il ripieno preparato.
Mettete sul fuoco una larga padella che possa contenere tutte le zucchine, aggiungete 2-3 cucchiai di olio, la passata di pomodoro e poco sale, prendete le zucchine e sistematele nella padella una accanto all’altra. Aggiungete un quarto di bicchiere d’acqua, coprite e fate cuocere fino a quando le zucchine saranno morbide.
Ci vorranno circa 20/25 minuti.
Controllate e aggiungete poca acqua se il pomodoro si asciuga troppo.
Abbinamento vini
A sinistra il vino che Enrico Roccato ci propone di accompagnare alla zuppa fredda di cetrioli, un Verdicchio Castelli Jesi Classico Superiore 'Palombare' Campanelli del 2021. Si tratta di un vino che oggi rientra nella categoria “artigianali”, di carattere fresco e dinamico, con un gusto erbaceo, con una sapidità piacevole.
A destra il vino consigliato sempre da Enrico Roccato da abbinare alle zucchine ripiene, un rosso lucchese “Casa e Chiesa” Tenuta Lenzini 2022. Si tratta di un vino quotidiano a base di uve merlot di colore rosso rubino acceso. Al gusto semplice e beverino con una grande freschezza.